Recensione CD di Cesare Guzzardella su Corrierebit del 14 Giugno 2020 – “Franz Schubert: L’enchantement retrouvé”
Aprile 22, 2024

Ingrid Carbone interpreta “le armonie” di Franz Liszt

Nella sua vita “altra” Ingrid Carbone è matematica e insegna Analisi all’Università della Calabria; nel suo curriculum artistico, però, fanno bella mostra di sé il diploma a pieni voti in pianoforte a 19 anni, concorsi internazionali e masterclass con pianisti del calibro di Lazar Berman. Ed è con un programma interamente dedicato alla musica di Franz Liszt (1811-1886) – da lei considerata “il punto di arrivo di un pianista: un traguardo dal punto di vista tecnico e interpretativo” – che l’artista calabrese celebra la sua incisione discografica. inizi; l’album intitolato Les harmonies de I’esprit unisce infatti alcune pagine celebri del compositore ungherese con opere meno conosciute e di grande pregio. Si parte con il brano più virtuosistico dell’album, la celebre Fantasia, quasi Sonata Après une lecture du Dante, ultimo brano del secondo volume degli Années de Pèlerinage; si tratta di musica “visiva”, che intende trasportare sul pentagramma il mondo immaginario della Divina Commedia attraverso una sorta di affresco musicale che Carbone dipinge in punta di pennello tra continui chiaroscuri espressivi, diluendo l’agogica in tempi forse un po’ troppo molto trattenuto. Nel diadema delle sei Consolazioni è incastonata la Terza, che rappresenta una delle massime vette poetiche e intimistiche di Liszt, e che si affianca al successivo Liebestraum n. 3, il celebre “Sogno d’amore”, inizialmente concepito come un lied vocale ma poi lasciato senza parole e con l’unico sigillo di una musica sublime. Infine, il disco si chiude con una pagina raramente ascoltata, Légende n. 2: San Francesco di Paolo “marchant sur les flots”, in cui è descritto il miracolo compiuto dal santo eremita Francesco da Paola, quando attraversò lo stretto di Messina camminando sulle acque dopo aver steso il suo mantello; tra fini movimenti di note, suoni sonori e intense progressioni accordali, il degno coronamento di quelle “armonie dello spirito” che danno titolo al disco.

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