La pianista italiana Ingrid Carbone suona Liszt con una mente lucida, dinamiche finemente regolate, un tocco mirabilmente colorato e molta visione poetica. La musica è quindi una questione molto seria per lei, richiede la massima chiarezza e trasparenza nel linguaggio tonale, ma ammette stati d’animo e i cambiamenti di umore fluiscono con grande sensibilità. Le interpretazioni ben realizzate non sono quindi né sentimentali né sottoraffreddate, ma di notevole giustezza emotiva. La registrazione sonora è chiara e piacevole. Remy Franck, Pizzicato (2022)

Ma è certamente una registrazione molto bella – tra le migliori nuove registrazioni di questi lavori che ho ascoltato negli ultimi anni. Ciò che è avvincente nelle sue performance, nel complesso, è il modo in cui bilancia le esigenze di melodia e struttura nell’esecuzione di questi dieci brani brevi, ma preminentemente maturi. Il minimo che si possa – si dovrebbe – dire è che Carbone è già una pianista molto esperta e dotata di vero intuito, […] le sue capacità chiaramente non si limitano al pianoforte. A 21 anni si laurea summa cum laude in Matematica […] Carbone porta nelle sue esecuzioni al pianoforte una mente che spazia oltre la musica. Glyn Purlsglove, MusicWeb International, 2020

Dopo il suo fortunato recital di Schubert [L’enchantement retrouvé], la pianista italiana Ingrid Carbone si è nuovamente affermata con questo nuovo album di Liszt [Les harmonies de l’esprit] come una musicista che non segue pedissequamente ciò che gli altri hanno fatto così spesso prima lei, ma è riuscita a dare la propria impronta a questi nove pezzi grazie al suo modo di suonare fantasioso. produrre. Cioè non lo si dirà mai abbastanza spesso, non si tratta di ‘nuotare’ o di suonare in modo superficiale, ma attraverso accenti dinamici spesso minuscoli, l’evidenziazione di un accordo o talvolta nemmeno più di una singola nota, un fraseggio che con l’occhio e l’orecchio si sono concentrati sull’espressività plastica, spingendosi quindi poco oltre e permettendo all’equilibrio tra mano sinistra e mano destra di pesare in quello stesso campo di forze. Mentre occhio e orecchio devono essere focalizzati anche sull’architettura d’insieme!  Aart van der Waal, Opus Kassiek, 2020

Ingrid Carbone è una pianista italiana. È una pianista Bechstein e registra per l’etichetta Da Vinci Publishing, con sede a Osaka, in Giappone.

I riconoscimenti internazionali iniziano nel 2016, quando la Fondazione IBLA di New York le assegna la Menzione Speciale Scarlatti e nel 2017 la Menzione Speciale Pianoforte, ma è la sua discografia a riportare i riflettori su di lei. Nel 2019 è uscito il suo CD d’esordio Liszt: Les Harmonies de l’Esprit, nel 2020 Schubert: L’Enchantement Retrouvé, nel 2021 Liszt: Le Sentiment de la Nature e nel 2022 il doppio CD Leoncavallo: Pour Piano [Complete Works], contenente tutte le composizioni pianistiche di Ruggiero Leoncavallo.

Plurivincitrice negli USA al concorso internazionale Global Music Awards, tra il 2020 e il 2023 Ingrid Carbone si è aggiudicata otto medaglie: due di bronzo nel 2020 per i primi due CD e una per una registrazione live a Costanza, in Germania; una medaglia d’argento nel 2021 per il terzo cd; due medaglie d’argento nel 2022 per l’ultimo doppio CD di Leoncavallo, due medaglie d’argento nel 2023 per la registrazione dal vivo di Granadinas di Ruggiero Leoncavallo. Gli ultimi due album hanno ricevuto una nomination ciascuno nelle edizioni 2022 e 2023 degli International Classical Music Awards, che sono per la musica classica quello che gli Oscar sono per il cinema.

I suoi album sono venduti in tutto il mondo e hanno ricevuto apprezzamenti unanimi dalla critica specializzata nazionale e internazionale, con recensioni sulle riviste più accreditate, come Tokyo M-Plus in Giappone, Pizzicato in Lussemburgo, Opus Klassiek in Olanda, MusicWeb International in Inghilterra, Klassiek Centraal in Belgio, oltre che su tutte le riviste di musica classica in Italia come Rivista Musica, Amadeus, Suonare News e Classic Voice.

È presente da anni su canali radiotelevisivi nazionali ed internazionali, come Radio Svizzera Italiana, Radio Romania e, in Italia, Sky TV Classica HD (un’intera puntata della trasmissione Mestiere Teatro a lei dedicata) e la RAI Radio 3 (una dozzina di volte su Primo Movimento, Radio3Suite e Piazza Verdi), e molti altri. Si è esibita in Europa, Cina, Israele, Territori Palestinesi e Giordania, dove ha tenuto concerti, conferenze-concerto, lezioni di didattica pianistica e masterclass anche in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura a Cracovia, il Consolato Italiano a Gerusalemme e l’Ambasciata Italiana a Amman. Oltre all’attività concertistica, Ingrid Carbone si interessa alla diffusione della musica e della cultura attraverso conferenze-recital ed è molto impegnata nel sociale, anche in concerti di beneficenza. Promuove l’Italia all’estero suonando sempre musiche di compositori italiani (tra cui Leoncavallo) e composizioni dedicate all’Italia.

Ingrid Carbone ha iniziato la sua formazione musicale presso il Conservatorio di Musica di Cosenza, sua città natale, dove ha studiato con Maria Laura Macario e Flavio Meniconi, e ha conseguito il diploma di pianoforte

a pieni voti a 19 anni con Francesco Monopoli. Al Conservatorio ha studiato anche Composizione. La sua Alma Mater l’ha selezionata tra gli allievi dei suoi primi cinquant’anni di vita con la migliore carriera artistica.

Ha studiato in Italia e all’estero presso prestigiose accademie come l’Internationale SommerakademieUniversität Mozarteum di Salisburgo, le Tel-Hai International Piano Master Classes in Israele e l’Associazione Cultura e Musica G. Curci in Italia, e si è specializzata con rinomati pianisti tra cui Lazar Berman, Cristiano Burato, Aquiles delle Vigne, Andrzej Pikul e il pianista e compositore argentino Eduardo Ogando.

Personalità eclettica, coltiva da sempre una passione per la matematica, che l’ha portata a laurearsi a 21 anni con il massimo dei voti e la lode presso l’Università della Calabria (Italia). All’età di 27 anni divenne professore associato presso l’Università di Bari. Ha tenuto comunicazioni e conferenze in Europa e Canada. Attualmente insegna Analisi Matematica presso l’Università della Calabria, dove ha ricoperto per diversi anni anche l’incarico di Presidente della Biblioteca Scientifica.

La sua formazione accademica ha influenzato la sua attività artistica, permettendole di sviluppare una strategia comunicativa originale e molto apprezzata dal pubblico.

Recensioni (estratti)

“Emergono così valori preziosi nella scrittura lisztiana, esaltati nella sua complessità grazie ad uno sguardo analitico e lucido.”

– CD Il Sentimento della Natura, Da Vinci Publishing

Letizia Michielon

Amadeus 2022 *****

“Quasi tutte le registrazioni di questo lavoro contano su un «pianismo» molto specifico e quella della Carbone, così come il suo approccio musicale, è molto fluido e trasmette molto fisicamente un messaggio unico. In breve, la sua musica perde il corpo rigido, quando ciò accade – perdendo forza – prima arriva il dolore, ma poi si trasforma in una sensazione piacevole, sensazione che ritrovo soprattutto in “Impromptu No.1” e nell’ultimo numero di “Moments Musicaux”. Ogni nota ha un suono particolare e vita, e ogni nota tocca il mio spirito e il mio cuore scioglie la sua rigidità. Questo CD sarà nella mia collezione di ascolti d’amore.”
Kitao Michifuyu

Rekoodo Geijutsu レコード芸術 2021

★★★

“La Carbone rimane molto fedele e pura alla partitura. Lei stessa è esattamente come il compositore che interpreta. Questo è un dono che hanno i grandi talenti: la capacità di mettersi nei panni dell’altro senza imporsi e restare comunque legati al compositore e alla sua opera. Rende il messaggio più chiaro, gradevole e comprensibile; qualcosa che solo i geni riescono a fare così profondamente nel loro lavoro. Il compositore e il pianista insieme rendono eterna la musica, che speriamo molte generazioni dopo di noi possa rimanere coinvolta, ispirata, commossa e farci sperare e desiderare.”

Ludwig van Mechelen

Klassiek Central 2020

«[“L’enchantement retrouve” presenta] una serie di rilievi che questo magnifico pianista evidenzia nella struttura compositiva propria di Schubert. Molto respiro, molta accentuazione di questi passaggi di modulazione morbidi ma molto audaci tipici della composizione di Schubert».

«[Nei vari brani], la capacità descrittivo-narrativa che la Carbone ha anche nella musica assoluta, astratta, [con l’uso di] un suono molto caldo e avvolgente, con capacità di lirismo estremamente affascinante».

Anna Menichetti

ReteDueCinque 2020

★★★

“Uno splendore lunare aleggia sul Liszt di Ingrid Carbone.”

– CD Il Sentimento della Natura, Da Vinci Publishing

Luca Segalla

Rivista Musica 2021

“È certamente una registrazione molto bella, tra le migliori nuove registrazioni di questi lavori che ho ascoltato negli ultimi anni. […]
Ciò che è avvincente nelle sue performance, nel complesso, è il modo in cui bilancia le esigenze di melodia e struttura nell’esecuzione di questi dieci brani brevi, ma preminentemente maturi. […]
Il minimo che si possa – si dovrebbe – dire è che Carbone è già una pianista molto esperta e dotata di reale intuito, e che mostra segni promettenti di diventare un’artista ancora più notevole e importante.”
Glyn Pursglove

MusicWeb International 2020

“… l’incantesimo può colpire ancora e ancora. Come dimostra Ingrid Carbone con il suo nuovo album, che non a caso è stato intitolato “L’Enchantement retrouvé”: in questo caso l’incantesimo che poteva (doveva) riscoprire nei suoi occhi e che è riuscita a riscattare con il cuore e anima. [… Ingrid Carbone] Fornisce una visualizzazione convincente di quello che rimarrà sempre un paesaggio affascinante alle mie orecchie.”
Aart van der Wal

Opus Klassiek 2020

“Superba interpretazione di Liszt”
“La pianista italiana Ingrid Carbone interpreta Liszt con una mente lucida, una dinamica finemente regolata, un tocco mirabilmente colorato e molta visione poetica. La musica è quindi una questione molto seria per lei, che richiede la massima chiarezza e trasparenza nel linguaggio tonale, ma permette stati d’animo e cambiamenti di umore fluiscono con grande sensibilità. Quindi, le interpretazioni ben modellate non sono né sentimentali né sottoraffreddate, ma di notevole giustezza emotiva. La registrazione del suono è chiara e piacevole.”
Remy Franck

Pizzicato 2021

“La fluidità del tocco si coniuga, nell’interpretazione del pianista, con una raffinata agogica che non cede allo spettacolo (una trappola, questa, in perenne agguato nella sezione centrale, quella detta “all’ongarese”) , trasformandosi in un dipinto sonoro. […] l’ultimo Improvvisi in la bemolle maggiore mostra una lettura in cui predomina la liquidità tattile, con la tastiera del pianoforte che si trasmuta nel famoso tema principale in un flusso luminescente […]. Con questa “liquidità” è come se l’artista cosentino volesse ricordare come Schubert intendeva il concetto di pianismo; un pianismo libero dalle leggi del concertismo, agli antipodi sia del modo di trattare il pianoforte come faceva Liszt, sia lontano, molto lontano, da quel virtuosismo pacifico e crepuscolare emanato da Chopin, poiché la sua priorità era far “cantare” lo strumento. Una “cantabilità” che raggiunge il suo apice proprio con gli Improvvisi e i Momenti Musicaux, la cui “comunicabilità” è resa internamente grazie al saperli cantare con le dita, perché solo il canto, reso con un’altra voce, può esprimere la pletora di emozioni e sensazioni che si celano in queste brevi pagine. “
Andrea Bedetti

Music Voice 2020 4,5/ 5