Roberta Zappala recensisce la performance live di Ingrid Carbone per il festival “Sere d’Estate” organizzato a Cosenza (Italia) – Villa Rendano dal Museo Consentia.
Quando il talento musicale supera ogni altro suono nella sua esecuzione, non ci sarebbe bisogno di aggiungere altre parole per vivere in musica l’esperienza di “un sogno d’amore in una notte di mezza estate”. Questo, però, non è il caso della pianista di origini Bruzie, Ingrid Carbone, che ha riformulato questo concetto, dando vita ad un percorso introspettivo, bibliografico, emozionale e stabilendo un intimo rapporto tra narrazione e strumento.
Così ieri sera, nel corso del secondo appuntamento con le “Serate d’Estate” nel giardino di Villa Rendano, location molto significativa per questa occasione, i presenti hanno potuto vivere l’esperienza di una conversazione-concerto. E questo è avvenuto proprio grazie al timbro evocativo e suadente della voce di Carbone che ha raccontato, nota dopo nota, la profondità nascosta in armonie e intrecci di melodie, altrimenti nascoste ai più, e nate dalle viscere di artisti del calibro di Franz Schubert. o Franz Liszt.